UN PO' DI STORIA..


San Lorenzo in Banale è un abitato di 1200 persone immerso nel verde e trova le proprie origini già nell’epoca romana, com’è testimoniato nella documentazione che ci informa della sottomissione del luogo da parte del console romano Quinto Marcio Re, azione che trova le proprie conseguenze nelle numerose epigrafi e prediali ancora presenti sul territorio. Dopo essere stato in mano a Longobardi e Franchi, il potere sulla zona passa al vescovo di Trento, il quale avvia l’edificazione di castel Mani; il castello assumerà rilevante importanza, tanto da divenire sede di potere vescovile e riflettere il proprio peso politico nello stemma comunale. Dal 1815 il territorio è annesso alla Contea principesca del Tirolo. Nel secolo scorso l’antico borgo contadino assume la forma dell’insediamento urbano che conosciamo oggi, sino alla fusione delle sette frazioni, denominate Ville, Berghi, Pergnano, Senaso, Dolaso, Prato, Prusa e Glolo, da cui è costituito. Il paese, che è collocato su una soleggiata terrazza verde e si affaccia sulla valle sottostante, alle spalle è dominato dalle Dolomiti: per la sua posizione è il varco d’accesso per il Parco Naturale Adamello Brenta; recentemente è stato annesso al comune di Dorsino. Caratterizzato dall’insieme delle sue peculiarità, il borgo vanta la presenza tra “I borghi più belli di’Italia”. Il suo nome rinvia a capi e obblighi feudali, e la sua radice etimologica è la stessa di banlieue, Banato e Banovina nei Balcani. In passato era chiamato “Banale verso Castel Mani”, per distinguere il paese dal vicino “Banale verso Castel Stenico”.

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